Per anni i forfettari sono stati esonerati dalla fatturazione elettronica. Oggi però la situazione è cambiata: l’obbligo è diventato realtà quasi per tutti, e nel 2025 non sono previste nuove proroghe o eccezioni.
Se hai una partita IVA in regime forfettario, oppure se segui clienti forfettari, ecco cosa devi sapere, cosa è già obbligatorio e cosa potrebbe cambiare.
1. Cosa prevede la normativa attuale
Dal 1° gennaio 2024, tutti i contribuenti in regime forfettario sono obbligati ad emettere fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SDI).
Questo vale sia per:
-Professionisti e freelance
-Ditte individuali
-Attività in regime forfettario senza limiti di fatturato
Cosa significa in pratica:
-Le fatture vanno emesse in formato XML, firmate digitalmente e inviate tramite SDI
-Serve un intermediario, gestionale o portale online (gratuito o a pagamento)
-Il cliente riceve la fattura nel proprio cassetto fiscale (e, se impresa, nel suo gestionale)
2. Niente più esonero sotto i 25.000 euro
In passato, i forfettari con ricavi inferiori a 25.000 € annui erano esonerati.
Dal 2024 questo esonero è stato eliminato: ora tutti devono adeguarsi, indipendentemente dal fatturato.
Tradotto: anche chi emette solo 10 fatture l’anno, o lavora con clienti privati, deve usare la fattura elettronica.
3. Vantaggi (inaspettati) della fattura elettronica per i forfettari
Sì, è un obbligo. Ma può anche semplificarti la vita, se usato nel modo giusto:
-Meno errori: calcoli automatici, controlli formali già in emissione
-Tutto tracciato: facile tenere ordine nei documenti
-Più tempo per lavorare: molti gestionali inviano, archiviano e numerano le fatture in automatico
-Più credibilità con i clienti business
E per chi lavora con la PA o con aziende strutturate, la fattura elettronica è ormai indispensabile.
4. Novità previste per il 2025 (e oltre)
Non sono previsti nuovi esoneri o semplificazioni. Anzi, si va verso un sistema sempre più integrato:
-In arrivo o in valutazione:
Fatturazione elettronica UE (ViDA): per chi lavora con clienti/fornitori esteri
-Integrazione con dichiarazioni IVA precompilate (anche se il forfettario non la presenta)
-Possibili nuove regole per fatture “a zero imposta” (es. prestazioni occasionali o fuori campo IVA)
Per ora, i forfettari non devono versare IVA e non hanno obbligo di conservazione elettronica a norma, ma è fortemente consigliata per tutelarsi in caso di controlli.
5. Come adeguarsi (senza complicarsi la vita)
Per emettere fatture elettroniche bastano pochi strumenti:
-Portale gratuito dell’Agenzia delle Entrate (funziona ma è limitato)
-Gestionale leggero o app dedicata (alcuni anche gratuiti con poche emissioni)
-Software professionali con archiviazione automatica e reminder
Importante: verifica che il sistema invii la fattura allo SDI entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione (o entro il giorno stesso, per fatture immediate).
Per i forfettari la fatturazione elettronica non è più una novità, ma la regola.
Chi non si adegua rischia:
-Sanzioni per omessa fattura (dal 5% al 10% dell’importo)
-Contestazioni in caso di verifica fiscale
-Perdita di clienti business più strutturati
Adeguarsi ora, con gli strumenti giusti, ti evita grane e ti fa lavorare meglio.
#fatturazioneelettronica #forfettari2025 #partitaIVA #regimeforfettario #obblighifiscali #PMI #freelanceitalia #digitalizzazione #contabilitàsemplificata #fisco2025 #impreseitaliane #fattureonline #compliancefiscale
Se hai una partita IVA in regime forfettario, oppure se segui clienti forfettari, ecco cosa devi sapere, cosa è già obbligatorio e cosa potrebbe cambiare.
1. Cosa prevede la normativa attuale
Dal 1° gennaio 2024, tutti i contribuenti in regime forfettario sono obbligati ad emettere fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SDI).
Questo vale sia per:
-Professionisti e freelance
-Ditte individuali
-Attività in regime forfettario senza limiti di fatturato
Cosa significa in pratica:
-Le fatture vanno emesse in formato XML, firmate digitalmente e inviate tramite SDI
-Serve un intermediario, gestionale o portale online (gratuito o a pagamento)
-Il cliente riceve la fattura nel proprio cassetto fiscale (e, se impresa, nel suo gestionale)
2. Niente più esonero sotto i 25.000 euro
In passato, i forfettari con ricavi inferiori a 25.000 € annui erano esonerati.
Dal 2024 questo esonero è stato eliminato: ora tutti devono adeguarsi, indipendentemente dal fatturato.
Tradotto: anche chi emette solo 10 fatture l’anno, o lavora con clienti privati, deve usare la fattura elettronica.
3. Vantaggi (inaspettati) della fattura elettronica per i forfettari
Sì, è un obbligo. Ma può anche semplificarti la vita, se usato nel modo giusto:
-Meno errori: calcoli automatici, controlli formali già in emissione
-Tutto tracciato: facile tenere ordine nei documenti
-Più tempo per lavorare: molti gestionali inviano, archiviano e numerano le fatture in automatico
-Più credibilità con i clienti business
E per chi lavora con la PA o con aziende strutturate, la fattura elettronica è ormai indispensabile.
4. Novità previste per il 2025 (e oltre)
Non sono previsti nuovi esoneri o semplificazioni. Anzi, si va verso un sistema sempre più integrato:
-In arrivo o in valutazione:
Fatturazione elettronica UE (ViDA): per chi lavora con clienti/fornitori esteri
-Integrazione con dichiarazioni IVA precompilate (anche se il forfettario non la presenta)
-Possibili nuove regole per fatture “a zero imposta” (es. prestazioni occasionali o fuori campo IVA)
Per ora, i forfettari non devono versare IVA e non hanno obbligo di conservazione elettronica a norma, ma è fortemente consigliata per tutelarsi in caso di controlli.
5. Come adeguarsi (senza complicarsi la vita)
Per emettere fatture elettroniche bastano pochi strumenti:
-Portale gratuito dell’Agenzia delle Entrate (funziona ma è limitato)
-Gestionale leggero o app dedicata (alcuni anche gratuiti con poche emissioni)
-Software professionali con archiviazione automatica e reminder
Importante: verifica che il sistema invii la fattura allo SDI entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione (o entro il giorno stesso, per fatture immediate).
Per i forfettari la fatturazione elettronica non è più una novità, ma la regola.
Chi non si adegua rischia:
-Sanzioni per omessa fattura (dal 5% al 10% dell’importo)
-Contestazioni in caso di verifica fiscale
-Perdita di clienti business più strutturati
Adeguarsi ora, con gli strumenti giusti, ti evita grane e ti fa lavorare meglio.
#fatturazioneelettronica #forfettari2025 #partitaIVA #regimeforfettario #obblighifiscali #PMI #freelanceitalia #digitalizzazione #contabilitàsemplificata #fisco2025 #impreseitaliane #fattureonline #compliancefiscale
Per anni i forfettari sono stati esonerati dalla fatturazione elettronica. Oggi però la situazione è cambiata: l’obbligo è diventato realtà quasi per tutti, e nel 2025 non sono previste nuove proroghe o eccezioni.
Se hai una partita IVA in regime forfettario, oppure se segui clienti forfettari, ecco cosa devi sapere, cosa è già obbligatorio e cosa potrebbe cambiare.
🧾 1. Cosa prevede la normativa attuale
Dal 1° gennaio 2024, tutti i contribuenti in regime forfettario sono obbligati ad emettere fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SDI).
Questo vale sia per:
-Professionisti e freelance
-Ditte individuali
-Attività in regime forfettario senza limiti di fatturato
✅ Cosa significa in pratica:
-Le fatture vanno emesse in formato XML, firmate digitalmente e inviate tramite SDI
-Serve un intermediario, gestionale o portale online (gratuito o a pagamento)
-Il cliente riceve la fattura nel proprio cassetto fiscale (e, se impresa, nel suo gestionale)
⚠️ 2. Niente più esonero sotto i 25.000 euro
In passato, i forfettari con ricavi inferiori a 25.000 € annui erano esonerati.
Dal 2024 questo esonero è stato eliminato: ora tutti devono adeguarsi, indipendentemente dal fatturato.
👉 Tradotto: anche chi emette solo 10 fatture l’anno, o lavora con clienti privati, deve usare la fattura elettronica.
🧠 3. Vantaggi (inaspettati) della fattura elettronica per i forfettari
Sì, è un obbligo. Ma può anche semplificarti la vita, se usato nel modo giusto:
-Meno errori: calcoli automatici, controlli formali già in emissione
-Tutto tracciato: facile tenere ordine nei documenti
-Più tempo per lavorare: molti gestionali inviano, archiviano e numerano le fatture in automatico
-Più credibilità con i clienti business
E per chi lavora con la PA o con aziende strutturate, la fattura elettronica è ormai indispensabile.
🔄 4. Novità previste per il 2025 (e oltre)
Non sono previsti nuovi esoneri o semplificazioni. Anzi, si va verso un sistema sempre più integrato:
-In arrivo o in valutazione:
Fatturazione elettronica UE (ViDA): per chi lavora con clienti/fornitori esteri
-Integrazione con dichiarazioni IVA precompilate (anche se il forfettario non la presenta)
-Possibili nuove regole per fatture “a zero imposta” (es. prestazioni occasionali o fuori campo IVA)
📌 Per ora, i forfettari non devono versare IVA e non hanno obbligo di conservazione elettronica a norma, ma è fortemente consigliata per tutelarsi in caso di controlli.
🧰 5. Come adeguarsi (senza complicarsi la vita)
Per emettere fatture elettroniche bastano pochi strumenti:
-Portale gratuito dell’Agenzia delle Entrate (funziona ma è limitato)
-Gestionale leggero o app dedicata (alcuni anche gratuiti con poche emissioni)
-Software professionali con archiviazione automatica e reminder
Importante: verifica che il sistema invii la fattura allo SDI entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione (o entro il giorno stesso, per fatture immediate).
Per i forfettari la fatturazione elettronica non è più una novità, ma la regola.
Chi non si adegua rischia:
-Sanzioni per omessa fattura (dal 5% al 10% dell’importo)
-Contestazioni in caso di verifica fiscale
-Perdita di clienti business più strutturati
👉 Adeguarsi ora, con gli strumenti giusti, ti evita grane e ti fa lavorare meglio.
#fatturazioneelettronica #forfettari2025 #partitaIVA #regimeforfettario #obblighifiscali #PMI #freelanceitalia #digitalizzazione #contabilitàsemplificata #fisco2025 #impreseitaliane #fattureonline #compliancefiscale
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