Hai deciso di metterti in proprio o di avviare un’impresa? Ottima notizia. Ma attenzione: uno degli aspetti più delicati (e sottovalutati) da affrontare fin da subito è quello fiscale. Scegliere il regime giusto, capire cosa dichiarare, quando farlo e soprattutto quanto si paga, può fare la differenza tra un’attività sostenibile e una in perdita già dopo pochi mesi.
Ecco una guida pratica per orientarti tra le principali questioni fiscali da conoscere all’inizio del percorso.
1. Forma giuridica e partita IVA
La prima scelta fondamentale riguarda la forma giuridica della tua attività, perché da questa derivano obblighi fiscali e contributivi.
Ditta individuale / libero professionista
Scelta semplice e veloce per iniziare. Burocrazia snella, ma responsabilità illimitata.
Società di persone (es. SNC, SAS)
Adatta se si è in più soci. Flessibile, ma con responsabilità personale (a seconda della forma).
SRL / SRLS
Società di capitali: protegge il patrimonio personale, ma comporta costi iniziali e più adempimenti.
Aprire la partita IVA è il primo passo. Il codice ATECO identifica l’attività e influisce su tassazione e contributi.
2. Scegliere il regime fiscale: forfettario o ordinario?
Regime Forfettario
Ideale per chi inizia e ha ricavi fino a 85.000 euro/anno.
Aliquota agevolata al 15% (o 5% per i primi 5 anni se rispetti i requisiti)
Niente IVA, niente ritenute
Adempimenti semplificati
Regime Ordinario
Adatto a chi ha costi elevati, clienti B2B o supera i limiti del forfettario.
Scarichi tutti i costi
Gestione IVA
Più adempimenti, ma più margine fiscale
Consiglio: valuta insieme a un commercialista quale regime è più adatto al tuo modello di business.
3. Contributi INPS e gestione separata
Le tasse non sono l’unico costo: devi considerare anche i contributi previdenziali.
-Artigiani e commercianti: pagano contributi fissi + percentuale sul reddito (INPS gestione commercianti/artigiani)
-Professionisti: versano alla Gestione Separata INPS o alla cassa professionale (per ingegneri, avvocati, ecc.)
-SRL: amministratori e soci versano in base alla loro posizione
Errore comune: sottovalutare l’impatto dei contributi. Incidono parecchio, e vanno gestiti con anticipo.
4. Tasse: quando si pagano?
Le principali scadenze da segnare in agenda:
30 giugno – Versamento imposte (saldo e acconto)
30 novembre – Secondo acconto imposte
16 di ogni mese – F24 con ritenute, IVA, INPS (se regime ordinario)
Se sei in regime forfettario, niente IVA e niente F24 mensile: tutto si concentra su imposte e contributi in sede di dichiarazione.
5. Fatturazione e adempimenti
-Regime forfettario: obbligo di fattura elettronica (salvo casi specifici)
-Regime ordinario: fattura elettronica obbligatoria, liquidazione IVA mensile/trimestrale
-SRL: tenuta contabilità ordinaria, bilancio annuale, deposito in Camera di Commercio
Iniziare con il piede giusto significa anche non improvvisare sul fronte fiscale. Affidati a un consulente esperto, scegli la struttura adatta alla tua attività e pianifica fin da subito imposte e contributi. Risparmierai tempo, soldi e grattacapi.
#Fisco #Tasse #PartitaIVA #RegimeForfettario #RegimeOrdinario #AvvioImpresa #ContributiINPS #GestioneSeparata #PMI #StartUp #Contabilità
Ecco una guida pratica per orientarti tra le principali questioni fiscali da conoscere all’inizio del percorso.
1. Forma giuridica e partita IVA
La prima scelta fondamentale riguarda la forma giuridica della tua attività, perché da questa derivano obblighi fiscali e contributivi.
Ditta individuale / libero professionista
Scelta semplice e veloce per iniziare. Burocrazia snella, ma responsabilità illimitata.
Società di persone (es. SNC, SAS)
Adatta se si è in più soci. Flessibile, ma con responsabilità personale (a seconda della forma).
SRL / SRLS
Società di capitali: protegge il patrimonio personale, ma comporta costi iniziali e più adempimenti.
Aprire la partita IVA è il primo passo. Il codice ATECO identifica l’attività e influisce su tassazione e contributi.
2. Scegliere il regime fiscale: forfettario o ordinario?
Regime Forfettario
Ideale per chi inizia e ha ricavi fino a 85.000 euro/anno.
Aliquota agevolata al 15% (o 5% per i primi 5 anni se rispetti i requisiti)
Niente IVA, niente ritenute
Adempimenti semplificati
Regime Ordinario
Adatto a chi ha costi elevati, clienti B2B o supera i limiti del forfettario.
Scarichi tutti i costi
Gestione IVA
Più adempimenti, ma più margine fiscale
Consiglio: valuta insieme a un commercialista quale regime è più adatto al tuo modello di business.
3. Contributi INPS e gestione separata
Le tasse non sono l’unico costo: devi considerare anche i contributi previdenziali.
-Artigiani e commercianti: pagano contributi fissi + percentuale sul reddito (INPS gestione commercianti/artigiani)
-Professionisti: versano alla Gestione Separata INPS o alla cassa professionale (per ingegneri, avvocati, ecc.)
-SRL: amministratori e soci versano in base alla loro posizione
Errore comune: sottovalutare l’impatto dei contributi. Incidono parecchio, e vanno gestiti con anticipo.
4. Tasse: quando si pagano?
Le principali scadenze da segnare in agenda:
30 giugno – Versamento imposte (saldo e acconto)
30 novembre – Secondo acconto imposte
16 di ogni mese – F24 con ritenute, IVA, INPS (se regime ordinario)
Se sei in regime forfettario, niente IVA e niente F24 mensile: tutto si concentra su imposte e contributi in sede di dichiarazione.
5. Fatturazione e adempimenti
-Regime forfettario: obbligo di fattura elettronica (salvo casi specifici)
-Regime ordinario: fattura elettronica obbligatoria, liquidazione IVA mensile/trimestrale
-SRL: tenuta contabilità ordinaria, bilancio annuale, deposito in Camera di Commercio
Iniziare con il piede giusto significa anche non improvvisare sul fronte fiscale. Affidati a un consulente esperto, scegli la struttura adatta alla tua attività e pianifica fin da subito imposte e contributi. Risparmierai tempo, soldi e grattacapi.
#Fisco #Tasse #PartitaIVA #RegimeForfettario #RegimeOrdinario #AvvioImpresa #ContributiINPS #GestioneSeparata #PMI #StartUp #Contabilità
Hai deciso di metterti in proprio o di avviare un’impresa? Ottima notizia. Ma attenzione: uno degli aspetti più delicati (e sottovalutati) da affrontare fin da subito è quello fiscale. Scegliere il regime giusto, capire cosa dichiarare, quando farlo e soprattutto quanto si paga, può fare la differenza tra un’attività sostenibile e una in perdita già dopo pochi mesi.
Ecco una guida pratica per orientarti tra le principali questioni fiscali da conoscere all’inizio del percorso.
1. Forma giuridica e partita IVA
La prima scelta fondamentale riguarda la forma giuridica della tua attività, perché da questa derivano obblighi fiscali e contributivi.
🔹 Ditta individuale / libero professionista
Scelta semplice e veloce per iniziare. Burocrazia snella, ma responsabilità illimitata.
🔹 Società di persone (es. SNC, SAS)
Adatta se si è in più soci. Flessibile, ma con responsabilità personale (a seconda della forma).
🔹 SRL / SRLS
Società di capitali: protegge il patrimonio personale, ma comporta costi iniziali e più adempimenti.
👉 Aprire la partita IVA è il primo passo. Il codice ATECO identifica l’attività e influisce su tassazione e contributi.
2. Scegliere il regime fiscale: forfettario o ordinario?
🔸 Regime Forfettario
Ideale per chi inizia e ha ricavi fino a 85.000 euro/anno.
✅ Aliquota agevolata al 15% (o 5% per i primi 5 anni se rispetti i requisiti)
✅ Niente IVA, niente ritenute
✅ Adempimenti semplificati
🔸 Regime Ordinario
Adatto a chi ha costi elevati, clienti B2B o supera i limiti del forfettario.
✅ Scarichi tutti i costi
✅ Gestione IVA
✅ Più adempimenti, ma più margine fiscale
Consiglio: valuta insieme a un commercialista quale regime è più adatto al tuo modello di business.
3. Contributi INPS e gestione separata
Le tasse non sono l’unico costo: devi considerare anche i contributi previdenziali.
-Artigiani e commercianti: pagano contributi fissi + percentuale sul reddito (INPS gestione commercianti/artigiani)
-Professionisti: versano alla Gestione Separata INPS o alla cassa professionale (per ingegneri, avvocati, ecc.)
-SRL: amministratori e soci versano in base alla loro posizione
⚠️ Errore comune: sottovalutare l’impatto dei contributi. Incidono parecchio, e vanno gestiti con anticipo.
4. Tasse: quando si pagano?
Le principali scadenze da segnare in agenda:
📌 30 giugno – Versamento imposte (saldo e acconto)
📌 30 novembre – Secondo acconto imposte
📌 16 di ogni mese – F24 con ritenute, IVA, INPS (se regime ordinario)
👉 Se sei in regime forfettario, niente IVA e niente F24 mensile: tutto si concentra su imposte e contributi in sede di dichiarazione.
5. Fatturazione e adempimenti
-Regime forfettario: obbligo di fattura elettronica (salvo casi specifici)
-Regime ordinario: fattura elettronica obbligatoria, liquidazione IVA mensile/trimestrale
-SRL: tenuta contabilità ordinaria, bilancio annuale, deposito in Camera di Commercio
Iniziare con il piede giusto significa anche non improvvisare sul fronte fiscale. Affidati a un consulente esperto, scegli la struttura adatta alla tua attività e pianifica fin da subito imposte e contributi. Risparmierai tempo, soldi e grattacapi.
#Fisco #Tasse #PartitaIVA #RegimeForfettario #RegimeOrdinario #AvvioImpresa #ContributiINPS #GestioneSeparata #PMI #StartUp #Contabilità
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