• Open Innovation: Collaborare con Startup e Università
    L’innovazione non è più un processo chiuso: ecco come aprirsi a nuove idee per crescere davvero.

    Quando pensiamo all’innovazione, spesso immaginiamo reparti R&D, lunghe fasi di progettazione interna e team chiusi che lavorano in silenzio. Ma i tempi sono cambiati. Oggi l’innovazione più efficace nasce dalla contaminazione di competenze, approcci e visioni diverse.

    È qui che entra in gioco il concetto di Open Innovation, un modello che abbiamo imparato ad apprezzare e promuovere anche in Impresa.biz, perché consente alle aziende – grandi o piccole – di collaborare con startup, università, centri di ricerca e freelance, accelerando lo sviluppo di idee e soluzioni concrete.

    Che cos’è l’Open Innovation?
    L’Open Innovation è un modello secondo cui le aziende non innovano più solo "dall'interno", ma aprono i propri processi per integrare idee, tecnologie e competenze che arrivano dall’esterno.

    Significa, in pratica, collaborare con realtà più agili o specializzate, come startup o università, per risolvere problemi, sviluppare prodotti o testare nuovi modelli di business. È un modo per ridurre tempi e costi di sviluppo, accedere a competenze all’avanguardia e restare competitivi.

    Perché vale la pena aprirsi?
    Nel nostro lavoro con PMI, freelance e startup, abbiamo visto come anche le realtà più tradizionali possano trarre grandi benefici da un approccio aperto all’innovazione. Ecco alcuni vantaggi concreti:

    -Accesso rapido a tecnologie emergenti senza doverle sviluppare da zero.
    -Collaborazione con giovani talenti (ricercatori, studenti, founder) pieni di idee e voglia di fare.
    -Sperimentazione più veloce grazie alla flessibilità delle startup.
    -Condivisione del rischio: si può co-creare un progetto, dividendo oneri e opportunità.

    Come collaborare con le startup
    Le startup sono, per natura, veloci, focalizzate e disposte a sperimentare. Per un’azienda già strutturata, avviare collaborazioni con startup può essere un modo per testare rapidamente nuovi prodotti o servizi, esplorare mercati diversi o migliorare processi interni.

    Ecco alcune modalità operative che consigliamo:

    -Call4Startup: lancia una call pubblica per raccogliere soluzioni innovative su un tema specifico.
    -Programmi di incubazione o accelerazione aziendale: ospita o supporta startup in linea con i tuoi obiettivi.
    -Partnership verticali: lavora fianco a fianco con una startup su un progetto condiviso, come una POC (proof of concept).

    Come coinvolgere le università
    Le università sono un altro alleato strategico. Offrono accesso a ricerca avanzata, laboratori, stage, tesi applicate, e collaborazioni su bandi nazionali ed europei. E spesso... molto più di quanto ci immaginiamo!

    Alcune idee pratiche:
    -Collaborazioni per tesi di laurea e stage: ottimo modo per iniziare con costi contenuti.
    -Convenzioni con dipartimenti scientifici o economici: per avere un supporto continuativo.
    -Partecipazione a progetti di ricerca applicata: specialmente nell’ambito dell’innovazione sostenibile, digitale, sociale.
    -Open Lab e Living Lab: progetti dove imprese e atenei co-progettano soluzioni reali da testare sul campo.

    Esempi reali? Ne vediamo tanti
    -Aziende tradizionali che digitalizzano i loro processi grazie a una collaborazione con una startup SaaS.
    -PMI che, tramite un’università, sviluppano prototipi di prodotto a basso costo prima di passare alla produzione.
    -Brand che testano campagne di marketing sperimentali con il supporto di studenti di comunicazione.
    -Startup che crescono grazie al know-how e alle infrastrutture di aziende più grandi.

    In Impresa.biz, incoraggiamo questo tipo di sinergie e spesso facciamo da ponte tra realtà che potrebbero crescere insieme ma non si conoscono ancora.

    Come iniziare con l’Open Innovation
    Se vuoi iniziare a innovare in modo aperto, ti consigliamo di:
    -Identificare le tue sfide: Quali sono i problemi o le aree in cui hai bisogno di un punto di vista esterno?
    -Mappare le opportunità intorno a te: Università locali, startup nella tua area, incubatori, coworking.
    -Proporre collaborazioni semplici e veloci: Inizia con un progetto pilota, un test, un workshop.
    -Costruire una cultura della condivisione: Non temere di aprirti: l’innovazione nasce dal confronto.

    L’Open Innovation non è solo per le multinazionali. Anche una piccola impresa, un libero professionista o una PMI possono beneficiare enormemente dalla collaborazione esterna, senza necessariamente fare grandi investimenti.

    In un mondo che cambia così velocemente, la vera forza sta nell’essere connessi: alle idee, alle persone, ai talenti. In Impresa.biz lo vediamo ogni giorno: quando le competenze si incontrano, l’innovazione si accelera.

    #OpenInnovation #StartupCollaboration #InnovazioneAperta #UniversitàEAziende #PMIInnovative #ImpresaBiz #CoCreazione #InnovazioneAccessibile

    Open Innovation: Collaborare con Startup e Università L’innovazione non è più un processo chiuso: ecco come aprirsi a nuove idee per crescere davvero. Quando pensiamo all’innovazione, spesso immaginiamo reparti R&D, lunghe fasi di progettazione interna e team chiusi che lavorano in silenzio. Ma i tempi sono cambiati. Oggi l’innovazione più efficace nasce dalla contaminazione di competenze, approcci e visioni diverse. È qui che entra in gioco il concetto di Open Innovation, un modello che abbiamo imparato ad apprezzare e promuovere anche in Impresa.biz, perché consente alle aziende – grandi o piccole – di collaborare con startup, università, centri di ricerca e freelance, accelerando lo sviluppo di idee e soluzioni concrete. Che cos’è l’Open Innovation? L’Open Innovation è un modello secondo cui le aziende non innovano più solo "dall'interno", ma aprono i propri processi per integrare idee, tecnologie e competenze che arrivano dall’esterno. Significa, in pratica, collaborare con realtà più agili o specializzate, come startup o università, per risolvere problemi, sviluppare prodotti o testare nuovi modelli di business. È un modo per ridurre tempi e costi di sviluppo, accedere a competenze all’avanguardia e restare competitivi. Perché vale la pena aprirsi? Nel nostro lavoro con PMI, freelance e startup, abbiamo visto come anche le realtà più tradizionali possano trarre grandi benefici da un approccio aperto all’innovazione. Ecco alcuni vantaggi concreti: -Accesso rapido a tecnologie emergenti senza doverle sviluppare da zero. -Collaborazione con giovani talenti (ricercatori, studenti, founder) pieni di idee e voglia di fare. -Sperimentazione più veloce grazie alla flessibilità delle startup. -Condivisione del rischio: si può co-creare un progetto, dividendo oneri e opportunità. Come collaborare con le startup Le startup sono, per natura, veloci, focalizzate e disposte a sperimentare. Per un’azienda già strutturata, avviare collaborazioni con startup può essere un modo per testare rapidamente nuovi prodotti o servizi, esplorare mercati diversi o migliorare processi interni. Ecco alcune modalità operative che consigliamo: -Call4Startup: lancia una call pubblica per raccogliere soluzioni innovative su un tema specifico. -Programmi di incubazione o accelerazione aziendale: ospita o supporta startup in linea con i tuoi obiettivi. -Partnership verticali: lavora fianco a fianco con una startup su un progetto condiviso, come una POC (proof of concept). Come coinvolgere le università Le università sono un altro alleato strategico. Offrono accesso a ricerca avanzata, laboratori, stage, tesi applicate, e collaborazioni su bandi nazionali ed europei. E spesso... molto più di quanto ci immaginiamo! 💡 Alcune idee pratiche: -Collaborazioni per tesi di laurea e stage: ottimo modo per iniziare con costi contenuti. -Convenzioni con dipartimenti scientifici o economici: per avere un supporto continuativo. -Partecipazione a progetti di ricerca applicata: specialmente nell’ambito dell’innovazione sostenibile, digitale, sociale. -Open Lab e Living Lab: progetti dove imprese e atenei co-progettano soluzioni reali da testare sul campo. Esempi reali? Ne vediamo tanti -Aziende tradizionali che digitalizzano i loro processi grazie a una collaborazione con una startup SaaS. -PMI che, tramite un’università, sviluppano prototipi di prodotto a basso costo prima di passare alla produzione. -Brand che testano campagne di marketing sperimentali con il supporto di studenti di comunicazione. -Startup che crescono grazie al know-how e alle infrastrutture di aziende più grandi. In Impresa.biz, incoraggiamo questo tipo di sinergie e spesso facciamo da ponte tra realtà che potrebbero crescere insieme ma non si conoscono ancora. Come iniziare con l’Open Innovation Se vuoi iniziare a innovare in modo aperto, ti consigliamo di: -Identificare le tue sfide: Quali sono i problemi o le aree in cui hai bisogno di un punto di vista esterno? -Mappare le opportunità intorno a te: Università locali, startup nella tua area, incubatori, coworking. -Proporre collaborazioni semplici e veloci: Inizia con un progetto pilota, un test, un workshop. -Costruire una cultura della condivisione: Non temere di aprirti: l’innovazione nasce dal confronto. L’Open Innovation non è solo per le multinazionali. Anche una piccola impresa, un libero professionista o una PMI possono beneficiare enormemente dalla collaborazione esterna, senza necessariamente fare grandi investimenti. In un mondo che cambia così velocemente, la vera forza sta nell’essere connessi: alle idee, alle persone, ai talenti. In Impresa.biz lo vediamo ogni giorno: quando le competenze si incontrano, l’innovazione si accelera. #OpenInnovation #StartupCollaboration #InnovazioneAperta #UniversitàEAziende #PMIInnovative #ImpresaBiz #CoCreazione #InnovazioneAccessibile
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  • Sviluppare nuovi prodotti o servizi partendo dai bisogni reali del cliente è il cuore dell’innovazione centrata sull’utente. Non si tratta solo di avere una buona idea, ma di creare soluzioni che risolvano problemi concreti, generando valore per il mercato e per l’azienda. Ecco un approccio pratico per farlo:

    1. Comprendi i bisogni reali del cliente
    -Evita le ipotesi: vai sul campo. Usa tecniche di customer discovery:
    -Interviste qualitative (1:1, non guidate)
    -Sondaggi su larga scala (Google Forms, Typeform)
    -Osservazione del comportamento (analisi UX, recensioni, forum)
    -Customer journey mapping per individuare punti di dolore

    Domande utili:
    -Quali problemi affrontano ogni giorno?
    -Cosa li frustra dei prodotti attuali?
    -Quali soluzioni stanno già provando?

    2. Usa il metodo Design Thinking
    Un processo iterativo, centrato sull’utente, per ideare soluzioni efficaci:
    -Empatizzare – entra nel mondo dell’utente
    -Definire – sintetizza i problemi reali
    -Ideare – genera molte soluzioni (brainstorming)
    -Prototipare – crea versioni semplificate da testare
    -Testare – raccogli feedback e migliora
    Il focus non è sull’idea perfetta, ma sulla validazione continua.

    3. Costruisci un MVP (Minimum Viable Product)
    Crea una versione base ma funzionale del prodotto/servizio:
    -Serve a testare l’interesse del mercato
    -Permette di ricevere feedback rapidi
    -Riduce tempi e costi di sviluppo

    Esempi:
    -mockup interattivo
    -pagina di pre-lancio
    -servizio “manuale” prima dell’automazione

    4. Coinvolgi i clienti nel co-sviluppo
    -Crea un gruppo di early adopters
    -Rendi i clienti parte del processo (feedback, beta test, workshop)
    -Dai valore alla loro opinione: questo aumenta anche la fedeltà futura

    5. Misura, adatta e rilancia
    Monitora:
    -KPI di utilizzo (engagement, retention)
    -KPI economici (costi, margine, tasso di conversione)
    -Feedback qualitativi
    Itera in base ai dati: migliora, scarta ciò che non funziona, scala ciò che funziona.

    #CustomerDrivenInnovation #DesignThinking #ProdottiInnovativi #UserCentricDesign #CustomerNeeds #SviluppoProdotti #CoCreazione #ProductDevelopment #CustomerFirst

    Sviluppare nuovi prodotti o servizi partendo dai bisogni reali del cliente è il cuore dell’innovazione centrata sull’utente. Non si tratta solo di avere una buona idea, ma di creare soluzioni che risolvano problemi concreti, generando valore per il mercato e per l’azienda. Ecco un approccio pratico per farlo: 🔍 1. Comprendi i bisogni reali del cliente -Evita le ipotesi: vai sul campo. Usa tecniche di customer discovery: -Interviste qualitative (1:1, non guidate) -Sondaggi su larga scala (Google Forms, Typeform) -Osservazione del comportamento (analisi UX, recensioni, forum) -Customer journey mapping per individuare punti di dolore 💡 Domande utili: -Quali problemi affrontano ogni giorno? -Cosa li frustra dei prodotti attuali? -Quali soluzioni stanno già provando? 🧠 2. Usa il metodo Design Thinking Un processo iterativo, centrato sull’utente, per ideare soluzioni efficaci: -Empatizzare – entra nel mondo dell’utente -Definire – sintetizza i problemi reali -Ideare – genera molte soluzioni (brainstorming) -Prototipare – crea versioni semplificate da testare -Testare – raccogli feedback e migliora 🎯 Il focus non è sull’idea perfetta, ma sulla validazione continua. 🧪 3. Costruisci un MVP (Minimum Viable Product) Crea una versione base ma funzionale del prodotto/servizio: -Serve a testare l’interesse del mercato -Permette di ricevere feedback rapidi -Riduce tempi e costi di sviluppo 📦 Esempi: -mockup interattivo -pagina di pre-lancio -servizio “manuale” prima dell’automazione 💬 4. Coinvolgi i clienti nel co-sviluppo -Crea un gruppo di early adopters -Rendi i clienti parte del processo (feedback, beta test, workshop) -Dai valore alla loro opinione: questo aumenta anche la fedeltà futura 📈 5. Misura, adatta e rilancia Monitora: -KPI di utilizzo (engagement, retention) -KPI economici (costi, margine, tasso di conversione) -Feedback qualitativi 🔁 Itera in base ai dati: migliora, scarta ciò che non funziona, scala ciò che funziona. #CustomerDrivenInnovation #DesignThinking #ProdottiInnovativi #UserCentricDesign #CustomerNeeds #SviluppoProdotti #CoCreazione #ProductDevelopment #CustomerFirst
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