Nuovi Obblighi ESG per l’Accesso al Credito: cosa cambia per le imprese dal 2025
Dal 2025, parlare di sostenibilità non sarà più solo una scelta etica o reputazionale: diventa una condizione necessaria per accedere al credito bancario. Con l’entrata in vigore delle nuove linee guida europee e l’adozione da parte degli istituti finanziari italiani, tutte le imprese – a prescindere dalla dimensione – saranno chiamate a fornire dati e informazioni ESG (Environmental, Social, Governance) per mantenere attivo il dialogo con le banche.
Vediamo nel dettaglio cosa cambia, come prepararsi e perché integrare la sostenibilità nella strategia aziendale non è più rimandabile.
Di cosa si tratta: gli ESG nel rapporto banca-impresa
Fino ad oggi, il dialogo tra PMI e banche si è basato su bilanci, business plan e garanzie. Dal 2025, entra ufficialmente in campo un quarto pilastro: la sostenibilità.
Secondo le nuove direttive europee (in linea con il Green Deal e la finanza sostenibile), le banche dovranno valutare i profili ESG dei clienti per:
-Conformarsi ai requisiti della Banca Centrale Europea;
-Ridurre il rischio finanziario legato ai cambiamenti climatici e sociali;
-Sviluppare portafogli “green” in linea con le aspettative dei mercati e degli investitori.
Tradotto per le imprese: per ottenere o rinnovare un finanziamento, sarà necessario dimostrare di avere processi, politiche o azioni che rispettano i criteri ESG.
Quali informazioni chiederanno le banche alle imprese
A partire dal 2025, gli istituti di credito potranno richiedere alle imprese una serie di dati ambientali, sociali e di governance, tra cui:
Parametri Ambientali (E)
-Consumi energetici e idrici;
-Fonti di approvvigionamento (rinnovabili vs fossili);
-Emissioni di CO₂ (carbon footprint);
-Strategie di efficientamento energetico e gestione dei rifiuti.
Parametri Sociali (S)
-Politiche di inclusione, parità di genere e welfare;
-Tasso di infortuni sul lavoro;
-Rapporti con il territorio e le comunità locali;
-Formazione continua del personale.
Parametri di Governance (G)
-Trasparenza e struttura organizzativa;
-Presenza di codici etici e sistemi di controllo interno;
-Modalità di gestione dei rischi (anche non finanziari);
-Partecipazione femminile o indipendente nei CdA.
Importante: Non serve essere perfetti, ma dimostrare di avere consapevolezza e obiettivi chiari in ambito ESG.
Cosa cambia nel rapporto con le banche
Le nuove regole porteranno a un cambiamento strutturale nel modo in cui le banche valutano le imprese. Non sarà più sufficiente mostrare solidità economica: servirà essere credibili anche sotto il profilo della sostenibilità.
In particolare:
-I rating bancari si arricchiranno di indicatori ESG;
-Le imprese con buoni profili ESG avranno accesso agevolato al credito, anche in termini di costi, durata e condizioni;
-Chi ignora questi aspetti rischia di essere considerato ad alto rischio, con impatti negativi su finanziamenti e affidabilità creditizia.
Come prepararsi: 5 azioni concrete per le PMI
Mappare la propria situazione attuale in ambito ESG, anche con il supporto di consulenti;
-Iniziare a misurare indicatori chiave (es. consumi, emissioni, infortuni, welfare);
-Redigere una semplice policy ESG interna, anche non certificata, ma coerente;
-Formare il personale e i vertici aziendali sulla cultura della sostenibilità;
-Dialogare con il proprio istituto di credito per comprendere in anticipo cosa verrà richiesto.
l’ESG come leva di competitività, non solo un obbligo
L’introduzione degli obblighi ESG per l’accesso al credito non deve essere vista come una barriera, ma come una spinta a modernizzare l’impresa e migliorarne la reputazione.
Le PMI che sapranno muoversi per tempo avranno un vantaggio competitivo, non solo nel rapporto con le banche, ma anche sul mercato del lavoro, con i clienti e con i partner commerciali.
Il messaggio è chiaro: la sostenibilità è ormai parte integrante del business. E chi ci investe, verrà premiato.
#PMI #ESG #AccessoAlCredito #FinanzaSostenibile #Banche2025 #Sostenibilità #ImpresaBiz
Dal 2025, parlare di sostenibilità non sarà più solo una scelta etica o reputazionale: diventa una condizione necessaria per accedere al credito bancario. Con l’entrata in vigore delle nuove linee guida europee e l’adozione da parte degli istituti finanziari italiani, tutte le imprese – a prescindere dalla dimensione – saranno chiamate a fornire dati e informazioni ESG (Environmental, Social, Governance) per mantenere attivo il dialogo con le banche.
Vediamo nel dettaglio cosa cambia, come prepararsi e perché integrare la sostenibilità nella strategia aziendale non è più rimandabile.
Di cosa si tratta: gli ESG nel rapporto banca-impresa
Fino ad oggi, il dialogo tra PMI e banche si è basato su bilanci, business plan e garanzie. Dal 2025, entra ufficialmente in campo un quarto pilastro: la sostenibilità.
Secondo le nuove direttive europee (in linea con il Green Deal e la finanza sostenibile), le banche dovranno valutare i profili ESG dei clienti per:
-Conformarsi ai requisiti della Banca Centrale Europea;
-Ridurre il rischio finanziario legato ai cambiamenti climatici e sociali;
-Sviluppare portafogli “green” in linea con le aspettative dei mercati e degli investitori.
Tradotto per le imprese: per ottenere o rinnovare un finanziamento, sarà necessario dimostrare di avere processi, politiche o azioni che rispettano i criteri ESG.
Quali informazioni chiederanno le banche alle imprese
A partire dal 2025, gli istituti di credito potranno richiedere alle imprese una serie di dati ambientali, sociali e di governance, tra cui:
Parametri Ambientali (E)
-Consumi energetici e idrici;
-Fonti di approvvigionamento (rinnovabili vs fossili);
-Emissioni di CO₂ (carbon footprint);
-Strategie di efficientamento energetico e gestione dei rifiuti.
Parametri Sociali (S)
-Politiche di inclusione, parità di genere e welfare;
-Tasso di infortuni sul lavoro;
-Rapporti con il territorio e le comunità locali;
-Formazione continua del personale.
Parametri di Governance (G)
-Trasparenza e struttura organizzativa;
-Presenza di codici etici e sistemi di controllo interno;
-Modalità di gestione dei rischi (anche non finanziari);
-Partecipazione femminile o indipendente nei CdA.
Importante: Non serve essere perfetti, ma dimostrare di avere consapevolezza e obiettivi chiari in ambito ESG.
Cosa cambia nel rapporto con le banche
Le nuove regole porteranno a un cambiamento strutturale nel modo in cui le banche valutano le imprese. Non sarà più sufficiente mostrare solidità economica: servirà essere credibili anche sotto il profilo della sostenibilità.
In particolare:
-I rating bancari si arricchiranno di indicatori ESG;
-Le imprese con buoni profili ESG avranno accesso agevolato al credito, anche in termini di costi, durata e condizioni;
-Chi ignora questi aspetti rischia di essere considerato ad alto rischio, con impatti negativi su finanziamenti e affidabilità creditizia.
Come prepararsi: 5 azioni concrete per le PMI
Mappare la propria situazione attuale in ambito ESG, anche con il supporto di consulenti;
-Iniziare a misurare indicatori chiave (es. consumi, emissioni, infortuni, welfare);
-Redigere una semplice policy ESG interna, anche non certificata, ma coerente;
-Formare il personale e i vertici aziendali sulla cultura della sostenibilità;
-Dialogare con il proprio istituto di credito per comprendere in anticipo cosa verrà richiesto.
l’ESG come leva di competitività, non solo un obbligo
L’introduzione degli obblighi ESG per l’accesso al credito non deve essere vista come una barriera, ma come una spinta a modernizzare l’impresa e migliorarne la reputazione.
Le PMI che sapranno muoversi per tempo avranno un vantaggio competitivo, non solo nel rapporto con le banche, ma anche sul mercato del lavoro, con i clienti e con i partner commerciali.
Il messaggio è chiaro: la sostenibilità è ormai parte integrante del business. E chi ci investe, verrà premiato.
#PMI #ESG #AccessoAlCredito #FinanzaSostenibile #Banche2025 #Sostenibilità #ImpresaBiz
Nuovi Obblighi ESG per l’Accesso al Credito: cosa cambia per le imprese dal 2025
Dal 2025, parlare di sostenibilità non sarà più solo una scelta etica o reputazionale: diventa una condizione necessaria per accedere al credito bancario. Con l’entrata in vigore delle nuove linee guida europee e l’adozione da parte degli istituti finanziari italiani, tutte le imprese – a prescindere dalla dimensione – saranno chiamate a fornire dati e informazioni ESG (Environmental, Social, Governance) per mantenere attivo il dialogo con le banche.
Vediamo nel dettaglio cosa cambia, come prepararsi e perché integrare la sostenibilità nella strategia aziendale non è più rimandabile.
📌 Di cosa si tratta: gli ESG nel rapporto banca-impresa
Fino ad oggi, il dialogo tra PMI e banche si è basato su bilanci, business plan e garanzie. Dal 2025, entra ufficialmente in campo un quarto pilastro: la sostenibilità.
Secondo le nuove direttive europee (in linea con il Green Deal e la finanza sostenibile), le banche dovranno valutare i profili ESG dei clienti per:
-Conformarsi ai requisiti della Banca Centrale Europea;
-Ridurre il rischio finanziario legato ai cambiamenti climatici e sociali;
-Sviluppare portafogli “green” in linea con le aspettative dei mercati e degli investitori.
Tradotto per le imprese: per ottenere o rinnovare un finanziamento, sarà necessario dimostrare di avere processi, politiche o azioni che rispettano i criteri ESG.
🔍 Quali informazioni chiederanno le banche alle imprese
A partire dal 2025, gli istituti di credito potranno richiedere alle imprese una serie di dati ambientali, sociali e di governance, tra cui:
🟢 Parametri Ambientali (E)
-Consumi energetici e idrici;
-Fonti di approvvigionamento (rinnovabili vs fossili);
-Emissioni di CO₂ (carbon footprint);
-Strategie di efficientamento energetico e gestione dei rifiuti.
🧑🤝🧑 Parametri Sociali (S)
-Politiche di inclusione, parità di genere e welfare;
-Tasso di infortuni sul lavoro;
-Rapporti con il territorio e le comunità locali;
-Formazione continua del personale.
⚖️ Parametri di Governance (G)
-Trasparenza e struttura organizzativa;
-Presenza di codici etici e sistemi di controllo interno;
-Modalità di gestione dei rischi (anche non finanziari);
-Partecipazione femminile o indipendente nei CdA.
❗ Importante: Non serve essere perfetti, ma dimostrare di avere consapevolezza e obiettivi chiari in ambito ESG.
🏦 Cosa cambia nel rapporto con le banche
Le nuove regole porteranno a un cambiamento strutturale nel modo in cui le banche valutano le imprese. Non sarà più sufficiente mostrare solidità economica: servirà essere credibili anche sotto il profilo della sostenibilità.
In particolare:
-I rating bancari si arricchiranno di indicatori ESG;
-Le imprese con buoni profili ESG avranno accesso agevolato al credito, anche in termini di costi, durata e condizioni;
-Chi ignora questi aspetti rischia di essere considerato ad alto rischio, con impatti negativi su finanziamenti e affidabilità creditizia.
✅ Come prepararsi: 5 azioni concrete per le PMI
Mappare la propria situazione attuale in ambito ESG, anche con il supporto di consulenti;
-Iniziare a misurare indicatori chiave (es. consumi, emissioni, infortuni, welfare);
-Redigere una semplice policy ESG interna, anche non certificata, ma coerente;
-Formare il personale e i vertici aziendali sulla cultura della sostenibilità;
-Dialogare con il proprio istituto di credito per comprendere in anticipo cosa verrà richiesto.
l’ESG come leva di competitività, non solo un obbligo
L’introduzione degli obblighi ESG per l’accesso al credito non deve essere vista come una barriera, ma come una spinta a modernizzare l’impresa e migliorarne la reputazione.
Le PMI che sapranno muoversi per tempo avranno un vantaggio competitivo, non solo nel rapporto con le banche, ma anche sul mercato del lavoro, con i clienti e con i partner commerciali.
Il messaggio è chiaro: la sostenibilità è ormai parte integrante del business. E chi ci investe, verrà premiato.
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