Bilancio di Sostenibilità e Report Non Finanziari: perché sono sempre più strategici per le imprese
Negli ultimi anni, il concetto di performance aziendale si è evoluto. Non basta più misurare solo ricavi, utili e produttività: oggi, investitori, clienti, istituzioni e dipendenti vogliono sapere come un’impresa crea valore anche dal punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG).
In questo contesto, strumenti come il bilancio di sostenibilità e il report non finanziario stanno diventando indispensabili. Come impresa.biz, vediamo crescere ogni giorno l’attenzione delle PMI e delle grandi aziende verso questo tipo di rendicontazione, anche alla luce delle novità normative in arrivo.
Cosa sono e a cosa servono
Il bilancio di sostenibilità è un documento volontario (obbligatorio solo per alcune aziende quotate o di grandi dimensioni), che racconta in modo trasparente l’impatto dell’azienda su temi come:
-Ambiente: consumi energetici, emissioni di CO₂, gestione dei rifiuti, economia circolare.
-Società: relazioni con il territorio, tutela dei diritti, parità di genere, welfare aziendale.
-Governance: etica d’impresa, anticorruzione, gestione dei rischi ESG.
Il report non finanziario (DNF), invece, è il documento previsto dal D.Lgs. 254/2016 per le imprese con oltre 500 dipendenti e determinate soglie economiche, e che diventerà ancora più centrale con la nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) in vigore dal 2024.
Perché diventano fondamentali
Anche per le PMI, questi strumenti stanno assumendo un valore strategico per diversi motivi:
-Accesso al credito e ai bandi: sempre più banche e fondi pubblici valutano le performance ESG per decidere a chi concedere finanziamenti.
-Fiducia del mercato: fornitori e clienti vogliono lavorare con imprese trasparenti, responsabili e sostenibili.
-Vantaggio competitivo: chi dimostra concretamente il proprio impegno ambientale e sociale si differenzia, attrae talenti e conquista la fiducia dei consumatori.
-Compliance normativa: la rendicontazione ESG diventerà obbligatoria per un numero crescente di imprese. Meglio prepararsi ora.
Come iniziare: i passi essenziali
Per chi è alle prime armi con la rendicontazione non finanziaria, consigliamo di:
-Definire una strategia ESG chiara e coerente con il proprio modello di business.
-Raccogliere i dati interni su ambiente, risorse umane, governance, impatti sociali.
-Utilizzare standard riconosciuti, come quelli del Global Reporting Initiative (GRI) o, per le imprese europee, i nuovi ESRS (European Sustainability Reporting Standards).
-Coinvolgere tutte le funzioni aziendali, dalla produzione alla comunicazione, fino al controllo di gestione.
Non solo un adempimento, ma un’occasione
Redigere un bilancio di sostenibilità non è (solo) un obbligo o un esercizio di stile. È un modo per guardare dentro l’impresa con occhi nuovi, mettere a fuoco rischi e opportunità, valorizzare ciò che si fa bene e migliorare dove serve.
Come impresa.biz, crediamo che le imprese che sapranno integrare la sostenibilità nei processi decisionali avranno un ruolo chiave nell’economia del futuro: più trasparente, più resiliente, più inclusiva.
#BilancioDiSostenibilità #ReportNonFinanziario #ESG #SostenibilitàDImpresa #CSRD #GRI #TrasparenzaAziendale #ResponsabilitàSociale
Negli ultimi anni, il concetto di performance aziendale si è evoluto. Non basta più misurare solo ricavi, utili e produttività: oggi, investitori, clienti, istituzioni e dipendenti vogliono sapere come un’impresa crea valore anche dal punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG).
In questo contesto, strumenti come il bilancio di sostenibilità e il report non finanziario stanno diventando indispensabili. Come impresa.biz, vediamo crescere ogni giorno l’attenzione delle PMI e delle grandi aziende verso questo tipo di rendicontazione, anche alla luce delle novità normative in arrivo.
Cosa sono e a cosa servono
Il bilancio di sostenibilità è un documento volontario (obbligatorio solo per alcune aziende quotate o di grandi dimensioni), che racconta in modo trasparente l’impatto dell’azienda su temi come:
-Ambiente: consumi energetici, emissioni di CO₂, gestione dei rifiuti, economia circolare.
-Società: relazioni con il territorio, tutela dei diritti, parità di genere, welfare aziendale.
-Governance: etica d’impresa, anticorruzione, gestione dei rischi ESG.
Il report non finanziario (DNF), invece, è il documento previsto dal D.Lgs. 254/2016 per le imprese con oltre 500 dipendenti e determinate soglie economiche, e che diventerà ancora più centrale con la nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) in vigore dal 2024.
Perché diventano fondamentali
Anche per le PMI, questi strumenti stanno assumendo un valore strategico per diversi motivi:
-Accesso al credito e ai bandi: sempre più banche e fondi pubblici valutano le performance ESG per decidere a chi concedere finanziamenti.
-Fiducia del mercato: fornitori e clienti vogliono lavorare con imprese trasparenti, responsabili e sostenibili.
-Vantaggio competitivo: chi dimostra concretamente il proprio impegno ambientale e sociale si differenzia, attrae talenti e conquista la fiducia dei consumatori.
-Compliance normativa: la rendicontazione ESG diventerà obbligatoria per un numero crescente di imprese. Meglio prepararsi ora.
Come iniziare: i passi essenziali
Per chi è alle prime armi con la rendicontazione non finanziaria, consigliamo di:
-Definire una strategia ESG chiara e coerente con il proprio modello di business.
-Raccogliere i dati interni su ambiente, risorse umane, governance, impatti sociali.
-Utilizzare standard riconosciuti, come quelli del Global Reporting Initiative (GRI) o, per le imprese europee, i nuovi ESRS (European Sustainability Reporting Standards).
-Coinvolgere tutte le funzioni aziendali, dalla produzione alla comunicazione, fino al controllo di gestione.
Non solo un adempimento, ma un’occasione
Redigere un bilancio di sostenibilità non è (solo) un obbligo o un esercizio di stile. È un modo per guardare dentro l’impresa con occhi nuovi, mettere a fuoco rischi e opportunità, valorizzare ciò che si fa bene e migliorare dove serve.
Come impresa.biz, crediamo che le imprese che sapranno integrare la sostenibilità nei processi decisionali avranno un ruolo chiave nell’economia del futuro: più trasparente, più resiliente, più inclusiva.
#BilancioDiSostenibilità #ReportNonFinanziario #ESG #SostenibilitàDImpresa #CSRD #GRI #TrasparenzaAziendale #ResponsabilitàSociale
Bilancio di Sostenibilità e Report Non Finanziari: perché sono sempre più strategici per le imprese
Negli ultimi anni, il concetto di performance aziendale si è evoluto. Non basta più misurare solo ricavi, utili e produttività: oggi, investitori, clienti, istituzioni e dipendenti vogliono sapere come un’impresa crea valore anche dal punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG).
In questo contesto, strumenti come il bilancio di sostenibilità e il report non finanziario stanno diventando indispensabili. Come impresa.biz, vediamo crescere ogni giorno l’attenzione delle PMI e delle grandi aziende verso questo tipo di rendicontazione, anche alla luce delle novità normative in arrivo.
Cosa sono e a cosa servono
Il bilancio di sostenibilità è un documento volontario (obbligatorio solo per alcune aziende quotate o di grandi dimensioni), che racconta in modo trasparente l’impatto dell’azienda su temi come:
-Ambiente: consumi energetici, emissioni di CO₂, gestione dei rifiuti, economia circolare.
-Società: relazioni con il territorio, tutela dei diritti, parità di genere, welfare aziendale.
-Governance: etica d’impresa, anticorruzione, gestione dei rischi ESG.
Il report non finanziario (DNF), invece, è il documento previsto dal D.Lgs. 254/2016 per le imprese con oltre 500 dipendenti e determinate soglie economiche, e che diventerà ancora più centrale con la nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) in vigore dal 2024.
Perché diventano fondamentali
Anche per le PMI, questi strumenti stanno assumendo un valore strategico per diversi motivi:
-Accesso al credito e ai bandi: sempre più banche e fondi pubblici valutano le performance ESG per decidere a chi concedere finanziamenti.
-Fiducia del mercato: fornitori e clienti vogliono lavorare con imprese trasparenti, responsabili e sostenibili.
-Vantaggio competitivo: chi dimostra concretamente il proprio impegno ambientale e sociale si differenzia, attrae talenti e conquista la fiducia dei consumatori.
-Compliance normativa: la rendicontazione ESG diventerà obbligatoria per un numero crescente di imprese. Meglio prepararsi ora.
Come iniziare: i passi essenziali
Per chi è alle prime armi con la rendicontazione non finanziaria, consigliamo di:
-Definire una strategia ESG chiara e coerente con il proprio modello di business.
-Raccogliere i dati interni su ambiente, risorse umane, governance, impatti sociali.
-Utilizzare standard riconosciuti, come quelli del Global Reporting Initiative (GRI) o, per le imprese europee, i nuovi ESRS (European Sustainability Reporting Standards).
-Coinvolgere tutte le funzioni aziendali, dalla produzione alla comunicazione, fino al controllo di gestione.
Non solo un adempimento, ma un’occasione
Redigere un bilancio di sostenibilità non è (solo) un obbligo o un esercizio di stile. È un modo per guardare dentro l’impresa con occhi nuovi, mettere a fuoco rischi e opportunità, valorizzare ciò che si fa bene e migliorare dove serve.
Come impresa.biz, crediamo che le imprese che sapranno integrare la sostenibilità nei processi decisionali avranno un ruolo chiave nell’economia del futuro: più trasparente, più resiliente, più inclusiva.
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