Gli errori che mi sono costati tempo (e vendite) nel mio e-commerce
Quando ho aperto il mio e-commerce, pensavo di avere tutto sotto controllo: un buon prodotto, un sito ben fatto, qualche campagna social. Ma la realtà, come spesso accade, è arrivata a mettermi alla prova. Oggi, col senno di poi, voglio condividere alcuni degli errori che mi sono costati tempo, soldi e soprattutto vendite. Magari possono servire a chi sta partendo adesso o a chi, come me, ha bisogno ogni tanto di fermarsi e rimettere a fuoco le priorità.
1. Sottovalutare l’importanza delle schede prodotto
All’inizio, ho riempito il sito di articoli con descrizioni brevi e generiche, convinto che “tanto la gente guarda le foto”. Sbagliato. Una descrizione ben scritta, chiara e ottimizzata per la SEO fa davvero la differenza. Non solo aiuta a posizionarsi meglio su Google, ma dà fiducia al cliente e riduce i resi.
2. Ignorare l’analisi dei dati
Mi ero concentrato sulle vendite, senza guardare cosa succedeva dietro le quinte: dove cliccavano gli utenti? Da dove arrivavano? Perché abbandonavano il carrello? Quando ho iniziato a usare strumenti come Google Analytics in modo serio, ho capito quante opportunità avevo perso.
3. Non investire abbastanza nel servizio clienti
Pensavo che una chat sul sito fosse un “di più”. Ho scoperto, invece, che un cliente che riceve una risposta veloce è un cliente che compra (e torna). A volte basta una risposta in più per salvare una vendita e trasformare un indeciso in un cliente soddisfatto.
4. Trascurare la logistica
I primi tempi gestivo tutto da solo: pacchi, spedizioni, resi. Il risultato? Ritardi, errori, clienti arrabbiati. Quando ho automatizzato parte della logistica e delegato ad un partner esterno, la qualità del servizio è salita e le recensioni positive pure.
5. Voler fare tutto da solo
Forse l’errore più grande: credevo di poter gestire tutto senza aiuti. In realtà, affidarsi a professionisti per il marketing, il copywriting o l’ottimizzazione del sito non è una spesa: è un investimento. Delegare mi ha permesso di concentrarmi su ciò che so fare meglio.
Fare e-commerce non è solo vendere online: è costruire un’esperienza, capire il cliente, ottimizzare ogni fase del processo. Gli errori fanno parte del gioco, ma riconoscerli (e correggerli) è ciò che fa la differenza tra chi resiste e chi cresce davvero.
#ecommerce #venditeonline #erroridanonfare #digitalmarketing #logistica #servizioclienti #imprenditoria #impresadigitale #esperienzautente #consiglidiecommerce
Quando ho aperto il mio e-commerce, pensavo di avere tutto sotto controllo: un buon prodotto, un sito ben fatto, qualche campagna social. Ma la realtà, come spesso accade, è arrivata a mettermi alla prova. Oggi, col senno di poi, voglio condividere alcuni degli errori che mi sono costati tempo, soldi e soprattutto vendite. Magari possono servire a chi sta partendo adesso o a chi, come me, ha bisogno ogni tanto di fermarsi e rimettere a fuoco le priorità.
1. Sottovalutare l’importanza delle schede prodotto
All’inizio, ho riempito il sito di articoli con descrizioni brevi e generiche, convinto che “tanto la gente guarda le foto”. Sbagliato. Una descrizione ben scritta, chiara e ottimizzata per la SEO fa davvero la differenza. Non solo aiuta a posizionarsi meglio su Google, ma dà fiducia al cliente e riduce i resi.
2. Ignorare l’analisi dei dati
Mi ero concentrato sulle vendite, senza guardare cosa succedeva dietro le quinte: dove cliccavano gli utenti? Da dove arrivavano? Perché abbandonavano il carrello? Quando ho iniziato a usare strumenti come Google Analytics in modo serio, ho capito quante opportunità avevo perso.
3. Non investire abbastanza nel servizio clienti
Pensavo che una chat sul sito fosse un “di più”. Ho scoperto, invece, che un cliente che riceve una risposta veloce è un cliente che compra (e torna). A volte basta una risposta in più per salvare una vendita e trasformare un indeciso in un cliente soddisfatto.
4. Trascurare la logistica
I primi tempi gestivo tutto da solo: pacchi, spedizioni, resi. Il risultato? Ritardi, errori, clienti arrabbiati. Quando ho automatizzato parte della logistica e delegato ad un partner esterno, la qualità del servizio è salita e le recensioni positive pure.
5. Voler fare tutto da solo
Forse l’errore più grande: credevo di poter gestire tutto senza aiuti. In realtà, affidarsi a professionisti per il marketing, il copywriting o l’ottimizzazione del sito non è una spesa: è un investimento. Delegare mi ha permesso di concentrarmi su ciò che so fare meglio.
Fare e-commerce non è solo vendere online: è costruire un’esperienza, capire il cliente, ottimizzare ogni fase del processo. Gli errori fanno parte del gioco, ma riconoscerli (e correggerli) è ciò che fa la differenza tra chi resiste e chi cresce davvero.
#ecommerce #venditeonline #erroridanonfare #digitalmarketing #logistica #servizioclienti #imprenditoria #impresadigitale #esperienzautente #consiglidiecommerce
Gli errori che mi sono costati tempo (e vendite) nel mio e-commerce
Quando ho aperto il mio e-commerce, pensavo di avere tutto sotto controllo: un buon prodotto, un sito ben fatto, qualche campagna social. Ma la realtà, come spesso accade, è arrivata a mettermi alla prova. Oggi, col senno di poi, voglio condividere alcuni degli errori che mi sono costati tempo, soldi e soprattutto vendite. Magari possono servire a chi sta partendo adesso o a chi, come me, ha bisogno ogni tanto di fermarsi e rimettere a fuoco le priorità.
1. Sottovalutare l’importanza delle schede prodotto
All’inizio, ho riempito il sito di articoli con descrizioni brevi e generiche, convinto che “tanto la gente guarda le foto”. Sbagliato. Una descrizione ben scritta, chiara e ottimizzata per la SEO fa davvero la differenza. Non solo aiuta a posizionarsi meglio su Google, ma dà fiducia al cliente e riduce i resi.
2. Ignorare l’analisi dei dati
Mi ero concentrato sulle vendite, senza guardare cosa succedeva dietro le quinte: dove cliccavano gli utenti? Da dove arrivavano? Perché abbandonavano il carrello? Quando ho iniziato a usare strumenti come Google Analytics in modo serio, ho capito quante opportunità avevo perso.
3. Non investire abbastanza nel servizio clienti
Pensavo che una chat sul sito fosse un “di più”. Ho scoperto, invece, che un cliente che riceve una risposta veloce è un cliente che compra (e torna). A volte basta una risposta in più per salvare una vendita e trasformare un indeciso in un cliente soddisfatto.
4. Trascurare la logistica
I primi tempi gestivo tutto da solo: pacchi, spedizioni, resi. Il risultato? Ritardi, errori, clienti arrabbiati. Quando ho automatizzato parte della logistica e delegato ad un partner esterno, la qualità del servizio è salita e le recensioni positive pure.
5. Voler fare tutto da solo
Forse l’errore più grande: credevo di poter gestire tutto senza aiuti. In realtà, affidarsi a professionisti per il marketing, il copywriting o l’ottimizzazione del sito non è una spesa: è un investimento. Delegare mi ha permesso di concentrarmi su ciò che so fare meglio.
Fare e-commerce non è solo vendere online: è costruire un’esperienza, capire il cliente, ottimizzare ogni fase del processo. Gli errori fanno parte del gioco, ma riconoscerli (e correggerli) è ciò che fa la differenza tra chi resiste e chi cresce davvero.
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