Spese fisse e variabili nel tuo e-commerce: come monitorarle e ottimizzarle
Gestire un e-commerce non significa solo vendere. Uno degli aspetti più delicati — e spesso sottovalutati — è il controllo dei costi fissi e variabili. Inizialmente non davo loro troppo peso, poi ho capito che monitorarli e ottimizzarli fa la differenza tra margini sani e un business che fatica a restare in piedi.
Cosa sono le spese fisse e quelle variabili?
-Spese fisse: sono i costi che sostengo a prescindere dal numero di vendite. Per esempio: abbonamenti software, canoni di piattaforme, magazzino, consulenze.
-Spese variabili: aumentano (o diminuiscono) in base al volume di vendita. Parlo di packaging, spedizioni, commissioni sui pagamenti, pubblicità a performance.
Capire la differenza è il primo passo per avere sotto controllo la struttura dei costi del mio business.
Come le monitoro
1. Uso un foglio di calcolo (o un software di contabilità semplice)
Aggiorno ogni mese un file dove separo le spese fisse da quelle variabili. Così vedo l’impatto di ogni voce sul margine e capisco dove sto spendendo troppo.
2. Calcolo il punto di pareggio
So esattamente quante vendite devo fare per coprire i costi fissi, poi vedo quanto margine mi resta una volta coperte anche le variabili.
3. Valuto l’incidenza delle variabili sul prezzo di vendita
Per ogni prodotto calcolo quanto mi costa spedirlo, imballarlo e incassare il pagamento. Se un articolo ha troppo “peso variabile”, o alzo il prezzo o cerco fornitori alternativi.
Come ottimizzo le spese
Spese fisse:
-Tratto i canoni software ogni anno, cercando soluzioni più adatte alla fase in cui si trova il mio e-commerce.
-Elimino gli abbonamenti inutilizzati (più frequente di quanto si pensi!).
-Ottimizzo i costi di consulenza, usando freelance solo quando servono.
Spese variabili:
-Tratto migliori tariffe di spedizione con i corrieri.
-Uso packaging più leggero e meno costoso.
-Ottimizzo le campagne pubblicitarie in base al ROAS (Return on Ad Spend), tagliando quelle inefficienti.
Perché tutto questo è fondamentale?
Perché non basta aumentare il fatturato: se i costi crescono più velocemente delle vendite, rischio di trovarmi con tanti ordini e nessun margine.
Monitorare e ottimizzare i costi mi dà controllo, libertà e profittabilità.
Imparare a distinguere e gestire spese fisse e variabili è stato uno dei turning point del mio e-commerce. Mi ha permesso di tenere i piedi per terra e di prendere decisioni più strategiche e meno istintive.
Se vendi online, è una competenza che non puoi più rimandare.
#Ecommerce #GestioneCosti #SpeseFisse #SpeseVariabili #OttimizzazioneCosti #CashFlow #BusinessOnline #ImpresaBiz
Gestire un e-commerce non significa solo vendere. Uno degli aspetti più delicati — e spesso sottovalutati — è il controllo dei costi fissi e variabili. Inizialmente non davo loro troppo peso, poi ho capito che monitorarli e ottimizzarli fa la differenza tra margini sani e un business che fatica a restare in piedi.
Cosa sono le spese fisse e quelle variabili?
-Spese fisse: sono i costi che sostengo a prescindere dal numero di vendite. Per esempio: abbonamenti software, canoni di piattaforme, magazzino, consulenze.
-Spese variabili: aumentano (o diminuiscono) in base al volume di vendita. Parlo di packaging, spedizioni, commissioni sui pagamenti, pubblicità a performance.
Capire la differenza è il primo passo per avere sotto controllo la struttura dei costi del mio business.
Come le monitoro
1. Uso un foglio di calcolo (o un software di contabilità semplice)
Aggiorno ogni mese un file dove separo le spese fisse da quelle variabili. Così vedo l’impatto di ogni voce sul margine e capisco dove sto spendendo troppo.
2. Calcolo il punto di pareggio
So esattamente quante vendite devo fare per coprire i costi fissi, poi vedo quanto margine mi resta una volta coperte anche le variabili.
3. Valuto l’incidenza delle variabili sul prezzo di vendita
Per ogni prodotto calcolo quanto mi costa spedirlo, imballarlo e incassare il pagamento. Se un articolo ha troppo “peso variabile”, o alzo il prezzo o cerco fornitori alternativi.
Come ottimizzo le spese
Spese fisse:
-Tratto i canoni software ogni anno, cercando soluzioni più adatte alla fase in cui si trova il mio e-commerce.
-Elimino gli abbonamenti inutilizzati (più frequente di quanto si pensi!).
-Ottimizzo i costi di consulenza, usando freelance solo quando servono.
Spese variabili:
-Tratto migliori tariffe di spedizione con i corrieri.
-Uso packaging più leggero e meno costoso.
-Ottimizzo le campagne pubblicitarie in base al ROAS (Return on Ad Spend), tagliando quelle inefficienti.
Perché tutto questo è fondamentale?
Perché non basta aumentare il fatturato: se i costi crescono più velocemente delle vendite, rischio di trovarmi con tanti ordini e nessun margine.
Monitorare e ottimizzare i costi mi dà controllo, libertà e profittabilità.
Imparare a distinguere e gestire spese fisse e variabili è stato uno dei turning point del mio e-commerce. Mi ha permesso di tenere i piedi per terra e di prendere decisioni più strategiche e meno istintive.
Se vendi online, è una competenza che non puoi più rimandare.
#Ecommerce #GestioneCosti #SpeseFisse #SpeseVariabili #OttimizzazioneCosti #CashFlow #BusinessOnline #ImpresaBiz
Spese fisse e variabili nel tuo e-commerce: come monitorarle e ottimizzarle
Gestire un e-commerce non significa solo vendere. Uno degli aspetti più delicati — e spesso sottovalutati — è il controllo dei costi fissi e variabili. Inizialmente non davo loro troppo peso, poi ho capito che monitorarli e ottimizzarli fa la differenza tra margini sani e un business che fatica a restare in piedi.
🎯 Cosa sono le spese fisse e quelle variabili?
-Spese fisse: sono i costi che sostengo a prescindere dal numero di vendite. Per esempio: abbonamenti software, canoni di piattaforme, magazzino, consulenze.
-Spese variabili: aumentano (o diminuiscono) in base al volume di vendita. Parlo di packaging, spedizioni, commissioni sui pagamenti, pubblicità a performance.
Capire la differenza è il primo passo per avere sotto controllo la struttura dei costi del mio business.
📊 Come le monitoro
1. Uso un foglio di calcolo (o un software di contabilità semplice)
Aggiorno ogni mese un file dove separo le spese fisse da quelle variabili. Così vedo l’impatto di ogni voce sul margine e capisco dove sto spendendo troppo.
2. Calcolo il punto di pareggio
So esattamente quante vendite devo fare per coprire i costi fissi, poi vedo quanto margine mi resta una volta coperte anche le variabili.
3. Valuto l’incidenza delle variabili sul prezzo di vendita
Per ogni prodotto calcolo quanto mi costa spedirlo, imballarlo e incassare il pagamento. Se un articolo ha troppo “peso variabile”, o alzo il prezzo o cerco fornitori alternativi.
🔧 Come ottimizzo le spese
Spese fisse:
-Tratto i canoni software ogni anno, cercando soluzioni più adatte alla fase in cui si trova il mio e-commerce.
-Elimino gli abbonamenti inutilizzati (più frequente di quanto si pensi!).
-Ottimizzo i costi di consulenza, usando freelance solo quando servono.
Spese variabili:
-Tratto migliori tariffe di spedizione con i corrieri.
-Uso packaging più leggero e meno costoso.
-Ottimizzo le campagne pubblicitarie in base al ROAS (Return on Ad Spend), tagliando quelle inefficienti.
💡 Perché tutto questo è fondamentale?
Perché non basta aumentare il fatturato: se i costi crescono più velocemente delle vendite, rischio di trovarmi con tanti ordini e nessun margine.
Monitorare e ottimizzare i costi mi dà controllo, libertà e profittabilità.
✅ Imparare a distinguere e gestire spese fisse e variabili è stato uno dei turning point del mio e-commerce. Mi ha permesso di tenere i piedi per terra e di prendere decisioni più strategiche e meno istintive.
Se vendi online, è una competenza che non puoi più rimandare.
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